mercoledì 26 aprile 2017

Duerocche Trail 48 km 25/04/2017



Ed eccoci arrivati ad un appuntamento ormai classico della mia stagione sportiva, per il terzo anno consecutivo corro il Duerocche Trail, 48 km tra sentieri che frequento spesso, praticamente ogni settimana, e in tutte le stagioni.

Quest'anno la compagine del GAV ( Gruppo Atletica Vedelago ) è ben presente sia nel trail lungo che in quello  "corto" da 21 km, e anche nelle altre distanze da 6 e 12.
Ho molti amici tra gli organizzatori della Duerocche, gara oramai mitica da oltre 45 anni, e mi hanno anticipato qualche piccola modifica, ma non mi preoccupo più di tanto perché mi sento preparato a sufficienza. La giornata si preannuncia quantomeno bagnata, alle 6 diluvia ma poi per fortuna arriviamo a Cornuda e la pioggia decide di lasciarci in pace almeno fino alla partenza prevista dopo il passaggio del treno delle 7.00... un po' di ritardo e alle 7.10 si parte. Dopo un km di piano nel centro del paese si inizia a salire per arrivare alla prima cima, quella del Sulder. Rampa bella tosta, si raggiunge subito il punto più alto della giornata a 473 metri, ma siamo nemmeno al 5° km e quindi la stanchezza non si sente. Inizia la discesona che porta giù fino a Villa Barbaro e al primo ristoro. Cerco di limitarmi, anche se la discesa è la mia passione, e cerco di restare nel gruppo con i miei amici. Si torna a salire verso il Bivio Calmoreggio, mi sto divertendo e quasi non mi accorgo di arrivare sopra, poi si vola ancora verso la pianura arrivando ai piedi di Asolo al 20° km, al ristoro di Villa Razzolini. Da qui si torna a salire verso la sempre stupenda Asolo, che attraverso ancora di buon passo, fino ad arrivare alla Rocca, che quest'anno attraversiamo al suo interno e non sopra la cinta muraria come l'anno scorso. Dopo la pausa cittadina si torna nel bosco, il nostro gruppo si è naturalmente sgranato, ma in queste corse lunghe è normale che ognuno faccia la sua corsa. Viaggio ancora abbastanza bene, e passo anche la chiesetta di San Giorgio senza particolari problemi. Si comincia a scendere per arrivare al terzo ristoro, e dopo ancora un bel pezzo di discesa si arriva alla zona delle miniere, molto affascinante come sempre, anche se questo inverno con il ghiaccio era più bella. Si torna a salire verso il Col de Spin, e qui quasi senza preavviso mi accorgo che sto finendo la benzina... sembrava troppo bello per essere vero! Comincio a soffrire, i quadricipiti iniziano a lamentarsi, non ci voglio credere ma so che ormai non ho scampo. Non è più questione di se mi arriveranno i crampi, ma solo di quando. In qualche modo arrivo su, ma il ritmo si fa più lento, e quando imbocco la discesa la stanchezza non ha più voglia di scherzare e presenta il conto. In qualche modo arrivo in zona Beccaccia, ma ormai l'unico pensiero è di terminare questa corsa perché ormai non mi diverto più, purtroppo. Qui invece arrivano le modifiche di percorso di cui si parlava, e perciò mi sciroppo qualche km di su e giù dove solo la testa mi permette di andare avanti, infatti se dovessi ascoltare il fisico sarei sotto la doccia già da un'ora. Affronto anche la nuova salita verso la Rocca di Cornuda, mancano 6 km e ormai non mi fermerebbe neanche una frana, passo il Santuario della Rocca e scendo verso il paese, dove mi aspettano gli ultimi 3 km con la salitella del vigneto Bedin. Cerco di corricchiare, ma i crampi sono sempre in agguato, l'ultimo attacco mi prende sopra al cavalcavia che supera la linea ferroviaria, a meno di 500 metri dal traguardo. Cammino per mezzo minuto, e questo mi porterà a chiudere con 7 ore e 18 secondi...

 Arrivato, improvvisamente passa quasi tutta la stanchezza, faccio la doccia e mi fiondo nel chiosco per rifocillarmi con pizza, birra e panino. La felpa color lime guadagnata come finisher è proprio bella, me la godo insieme ai miei amici del GAV, e domani penserò a cosa ho sbagliato  nell'affrontare questa corsa. Sono comunque contento di averla portata a termine, perché è la mia corsa di casa, e posso solo fare tanti complimenti agli amici che la organizzano, ci vediamo l'anno prossimo.

   

lunedì 20 febbraio 2017

Aim Trail Malo (VI) 50km 19/02/2017

E finalmente si torna a fare sul serio, inauguro il 2017 con un Ultra Trail fatto anche l'anno scorso nella sua prima edizione. Questa volta hanno ben pensato di aggiungere un paio di km per fare conto tondo, vuoi mettere dire di aver corso 50 km invece di 48 ? fa tutto un altro effetto. Poco conto che ci sia anche un 300 metri di salita in più... noi abbiamo pagato per fare fatica e non per scherzare ! Comunque arrivo verso le 7.15 in zona partenza, insieme a Matteo, che da quando ci siamo incontrati non fa che canticchiare la canzone di Ligabue " Libera Nos a Malo"...  cominciamo bene, adesso mi resterà in mente per tutto il giorno. Notiamo subito che c'è più gente dell'anno scorso, la buona organizzazione da i suoi frutti e il passaparola aiuta molto. Inoltre credo che il 90% dei presenti sia iscritto anche all'Ultrabericus che si correrà fra un mese, quindi ottimo test per loro.

Entriamo nella palestra, c'è veramente tanta gente, quasi non troviamo spazio per cambiarci, ma alla fine un angolino salta fuori e ci piazziamo comodi. Sono tranquillo, ho riposato bene, non ho particolari ambizioni, voglio affrontare tutto con la massima calma, e anche Matteo mi promette che staremo in compagnia ( ma tanto so già che non sarà così ). Sono rilassato, arriva anche Daniele, compagno del Gruppo Atletica Vedelago, sta facendo il Poker che ho fatto io l'anno scorso, con Montefortiana, Aim Trail, Ultrabericus e DueRocche. Lo vedo bello carico, impaziente di partire, mentre io sono li che penso ancora a come vestirmi... manca un quarto d'ora e consegno la borsa, con calma... Daniele sparisce e si immerge nella calca della partenza

io osservo ancora da fuori la marea di pazzoidi pronti a partire per sorbirsi 50km in mezzo ai boschi, fa freddino e non ho preso i guanti, ma tanto so che a breve avrò caldo. Matteo è infreddolito, ha qualche problema di metabolismo secondo me, soffre sempre il GELO... ma cosa vuoi pretendere da uno che si firma Breganzese nei forum ? ;-) 




Bene, si parte finalmente, comincia l'avventura, si esce subito dalla piazza e in pochi minuti siamo nel bosco. Prima parte abbastanza corribile, cerco di non esagerare come al solito, devo preservare le energie cercando di dosarle durante tutte le 7 ore e mezza che presumo utilizzerò per completare il giro potenziato. Comincia la prima salita ma tra una chiacchiera e l'altra con Matteo il tempo letteralmente vola. Un'ora e qualcosa e siamo al primo ristoro, appena dopo al Monte Pian, 10 km e tutto va bene. Arriva anche la prima discesa, l'anno scorso l'ho fatta letteralmente volando, per poi pagare il tutto a caro prezzo, e quindi memore dello sbaglio e con l'aiuto di Matteo che mi tira la briglia scendo abbastanza tranquillo. Altra salita, Montepulgo, tutto procede bene e si arriva anche al paese di Priabona, secondo ristoro, solito bicchiere di Coca, un po' di uvetta, acqua e via. Qui c'è anche il cambio per chi fa la staffetta, siamo al 22° circa, e inizia la parte più tosta, con la salita fino a Faedo. Ci inoltriamo nuovamente nel bosco, la salita si fa seria, non molla e arrivano anche i famigerati 200 scalini! sono proprio 200, li ho contati uno per uno, così almeno mi è passato il tempo. Arriviamo finalmente sopra, Matteo comincia a scalpitare, lui soffre un poco alla partenza, ma quando si scalda poi non ce n'è per nessuno, io invece comincio a ricevere segnali contrastanti dai muscoli delle gambe... avvisi di accertamento per possibili crampi in agguato, decido di procedere con calma e gestire le energie nella maniera migliore possibile, e così Matteo dopo il 3° ristoro a  Faedo neanche troppo lentamente se ne va via. Non mi preoccupo, i primi 30 km sono alle spalle, una ventina in solitaria li posso affrontare senza problemi, anzi mi fa quasi piacere, e poi sono ancora in gruppo, vedo più o meno sempre gli stessi atleti intorno a me. Finalmente torna la discesa,  c'è anche il pezzo di percorso nuovo, un bel tratto di cresta abbastanza esposta, meglio senz'altro dell'asfalto dell'anno scorso. Le gambe sembrano tornare a lavorare bene, la discesa è ancora tranquilla e riesco a correre per lunghi tratti, tanto che arrivo rapidamente al 4° ristoro del 37° km. Mi sento bene, sosta veloce e via ancora nel bosco. Ora comincio a correre dei tratti in solitaria, osservo il bosco si alternano tratti ben curati con altri abbandonati e pieni di vegetazione. Ci sono anche alberi possenti, faggi, castagni, quando incontro questi esseri viventi mi viene istintivo toccarli, quasi che mi possano trasmettere la loro forza, spero solo che gli altri concorrenti non mi vedano perché potrebbero pensare che sono un po' strano... poco dopo il ristoro inizia l'ultima salita, un bel pezzettone di mulattiera che sembra non finire mai, una bella mazzata per le mie gambe che però brontolano solo un po' e poi accettano di affrontare la discesa finale. Ormai siamo a Monte di Malo, ultimo ristoro, 44° km, in lontananza si vede Malo giù in valle, e facciamoli questi ultimi 6 km che non vedo l'ora di fare la doccia e mangiare qualcosa. Ormai la strada è piacevole da fare, tratti di stradina di campagna alternati a mulattiere, e si arriva in pianura. Adesso mi aspettano gli ultimi 3 km, non ho idea di che ora sia di preciso, ma so che non sono ancora le 15, perciò potrei arrivare sotto le 7 ore. Non che sia fondamentale, ma ormai che ci sono proviamoci dai! Però questi ultimi km sembrano non finire mai, caspita. Arrivo a Malo, giro per le vie della città e finalmente intravedo l'arrivo. Trotterello felice verso i gonfiabili, sto benone, niente crampi, niente dolori, non bado nemmeno ad un simpaticone che mi svernicia a 1 metro dal traguardo. Tempo finale 6 ore e 58, obiettivo raggiunto, anzi obiettivi raggiunti, corso bene, divertito molto, gran bella esperienza trail! Ora doccia e poi pasta e fagioli, trovo subito Matteo, che si è già lavato, è arrivato mezz'ora prima di me. Di Daniele non c'è traccia, scoprirò dopo che ha fatto un gran tempo, 5 ore e 35, complimenti. C'è confusione negli spogliatoi ma faccio presto e siamo già in tavola. Ottima la pasta e fagioli, bel clima rilassato, bella gente...
Grazie Malo per la bella corsa di oggi, ci rivedremo presto.




martedì 20 dicembre 2016

Maratonina della Città Murata a Cittadella (PD) 18/12/2016

Ma che ci sto a fare io qui stamattina? io, l'uomo del Bosc ! l'uomo dei Trail ! colui che zompa giù per le discese ardite per poi smadonnare nelle risalite ! e che vi posso dire? basta la telefonata dell'amico Luca, neo runner e amico da una vita, che mi avvisa che vuole fare la Maratonina a Cittadella per farmi decidere di farla insieme a lui. Sapendo poi che si aggiunge anche Franco, con il fratellino Giampietro e altri due loro amici Ermanno e Gabriele, decido che per una domenica posso tornare semplice runner senza prefisso Trail, e trascurare gli amici del Gruppo Atletica Vedelago, che comunque non si offenderanno.
è una tipica mattina gelido invernale da pianura padana, tutto ghiacciato, galaverna sugli alberi, -6° dice Arpav, e non fatico a crederci.
Alla Manifestazione Ludico Motoria la partenza è libera dalle 8.00 alle 9.30, fatto sta che i neo runner sono molto ansiosi di cimentarsi nella distanza dei 20 km che alle 7.30 siamo già parcheggiati vicino a Porta Bassano... e vabbè, sono abituato con i trail a partenze traumatiche e tra una chiacchiera e l'altra prendiamo il biglietto, andiamo a bere un caffè, alla fine incontriamo il resto della banda, e siamo pronti a partire. Mi sono vestito bene, il freddo è pungente e non ho voglia di soffrire troppo per niente, e comunque l'andatura non sarà da "personale".
I miei compagni sono un pochino preoccupati per la distanza, a parte Giampietro che, pur essendo runner da poco, ha già avuto modo di togliersi qualche soddisfazione nel mondo trail, come il 3° posto all'ultimo Trail del Gevero versione Speed, forte il ragazzo, e si vede ( ma non ho ancora capito perché Luca e Franco lo chiamano "primi diciott'anni" mah!? resterà un mistero.
Alle 8.00 in punto partiamo, prima però ci vuole una foto di rito tutti imbacuccati
Dopo pochi minuti siamo già fuori dal centro storico, e ci inoltriamo nella campagna surgelata, i miei amici sono belli gasati, e c'è ancora un bel po' di gente insieme a noi, si ride e si scherza.
Il percorso è proprio piatto, ma piatto piatto... in lontananza osservo le mie care montagne, vedo a Est il Cesen, sembra quasi una collinetta da qui, poi il Grappa, sempre bello, il punto di riferimento per molti trail runner e non solo, poi il solco della Val Brenta e su per l'Altopiano di Asiago, proprio di fronte a noi, e poi verso Ovest, Pasubio, Piccole Dolomiti, Lessini, Berici, tutti posti dove ho corso in questi ultimi anni, bellissimi. Li osservo con nostalgia, me li gusterò di più appena tornerò tra sentieri. Parlo con Giampi, è proprio forte il ragazzo, sta in compagnia ma ogni tanto scappa avanti e con 3 falcate non lo vediamo più, poi torna in senso contrario alla corsa, e non fa fatica per niente. Anche lui si è cimentato nel trail, e appunto con ottimi risultati, gli spiego che se riesco a fare io qualche ultra lui se le beve a colazione, ma ha qualche dubbio a riguardo, sono sicuro che si ricrederà a breve. Luca, Franco ed Ermanno proseguono la corsa regolarmente, senza esagerare ma nemmeno a passo di tapascione, Gabriele ci saluta al bivio per i 12 km, e noi proseguiamo nella brina che il sole ancora non riesce a sciogliere.
Il primo ristoro è passato velocemente, e ci avventuriamo verso il secondo del 10 km quando Franco incontra una vittima del suo lavoro... infatti lui è un Vigile Urbano, come Ermanno, e una runner riccioluta lo riconosce, lamentandosi scherzosamente per una multa presa davanti al proprio ufficio... scherzosamente ma non troppo, meglio proseguire salutando. Luca è tranquillo, sembra non fare nemmeno fatica, passo regolare con chiacchiere da bar, i km volano.
Per un trail runner il percorso è proprio monotono, gli unici brividi che non sono causati dal gelo imperante ( siamo ancora sottozero ? ) sono provocati da qualche sottopasso o dai cavalcavia, magra consolazione per la gente del Bosc ! però si va avanti, finalmente ci ricongiungiamo con i percorsi da 12 e da 6 km, ritorna la folla dei camminatori, e noi che facciamo la "lunga" siamo quasi mitologici... questo lo penso io per pavoneggiarmi, ma in realtà ai camminatori non è che importi niente delle nostre imprese.
Ristoro del 15° km, beviamo un thè e mangiamo qualcosa, osservo Giampi e vedo che qualcosa brilla sulla sua barba ! siamo ancora sottozero e ha del ghiaccio tra i peli !!!

ultima sosta e via verso il traguardo, ormai ci siamo, manca una manciata di km e siamo tutti belli pimpanti, anche i fastidi di Ermanno alla caviglia sono scomparsi, e cominciano a delinearsi delle strategie per l'arrivo... Luca finge di essere esausto, lo ripete più volte " Franco no ghe a fasso più", ma mi ha già detto che alla fine vuole fare lo sprint, arriviamo vicino a Cittadella, passiamo sotto al Ex Hotel Palace, e via verso il centro storico, che raggiungiamo in pochi minuti e qui ci si gioca tutto!

Passiamo sotto le antiche mura, sempre bellissime, e dopo una breve scalinata sbuchiamo da Porta Vicenza dentro al Castello, qui Luca raccoglie tutte le forze e scatta, cogliendo di sorpresa un distratto Franco, che rimane smarrito. Tenta di recuperare, ma ormai Luca è lanciato, e dopo qualche decina di metri si sente un urlo " Ma va in **** Lucaaaaaa ! " La sfida è vinta, Luca non ha perso l'occasione e adesso per molti mesi il povero Franco sarà costretto a subire lo scherno di una sconfitta inaspettata. Vedremo come potrà riprendersi l'onore nelle prossime sfide, intanto per festeggiare l'impresa ci beviamo un ottimo integratore naturale in compagnia. Arrivederci Cittadella, è stato bello ritrovarti dopo qualche anno, ma non vedo l'ora di tornare nel BOSC ! Ciao

domenica 4 dicembre 2016

Ultrabericus Winter Trail del 04/12/2016

E finalmente ci siamo! Oggi 4 dicembre ultimo appuntamento trail di questo mio 2016. Sarebbe anche il compleanno di mia madre, auguri Lela, ovunque tu sia. Lo sapevi da sempre che tuo figlio non è proprio del tutto registrato a dovere, e mi sto impegnando molto per darti ragione.
Oggi sono 33 i km da fare, con 1400 D+, distanza da rispettare anche se non è una vera ultra, per fortuna il clima è ottimo, ne freddo, ne caldo, ne sole, ne nebbia, solo un pochino di fango, il minimo sindacale.
Il mio fido compagno di avventure Nereo non c'è, deve sistemare alcuni acciacchi e quindi ha fatto bene a non provarci nemmeno, anche se dopo averle fatte tutte insieme quest'anno mi dispiace non vederlo, sento la sua mancanza. Però c'è Matteo e con lui mi diverto sempre "l'è un bravo toso".
Ci troviamo alle 8.15 in piazza a Torri di Arcugnano, la partenza è alle 9.30 quindi abbiamo tempo per fare tutto con calma. Troviamo subito la palestra, ritiro pettorali, vestizione, tutto perfetto, facciamo in tempo anche a chiacchierare con altri trail runner che conosciamo. Trovo Roberto, l'uomo della Due Rocche, con l'immancabile fascetta rosa, poi quel barbuto di Gigi, tanti visi noti. Siamo più o meno sempre gli stessi a queste corse, specie nei percorsi più lunghi, ma oggi c'è anche la versione Speed da 17km, adatta a chi vuole cominciare e quindi ci sono anche tante new entry. Osservo un pò i runner, ci sono quelli sicuri e concentrati, vestiti di tutto punto con i materiali più tecnici, bevono sali, mangiano cose energetiche, a loro la bandana sta benissimo, sembrano nati per indossare la bandana, e oggi potrebbero tranquillamente affrontare il Tor de Geants. Poi ci sono quelli spaesati, che non hanno ancora ben deciso come vestirsi, hanno svuotato la borsa alla ricerca di qualcosa che sicuramente hanno lasciato sul tavolo della cucina, devono andare in bagno ma poi tornano indietro, creano caos cosmico. Poi ci sono quelli ormai esperti, in versione strong, normal o easy, sanno già cosa li aspetta, sono tranquilli e ridono con gli amici, buttano l'occhio sulle donne trail runner, che sono sempre bellissime e fortissime, ma su questo punto dovrò fare qualche approfondimento in futuro. 


Usciamo, è tempo di partire, partenza affollata, saremo più di un migliaio, tanti colori tra i quali spicca il giallo fluo. Via, subito intruppati, qualche centinaio di metri di asfalto e poi si va nei campi, e qui qualcuno si rende conto che dovrà sporcarsi le scarpe, accidenti... Rallentamenti improvvisi, panico controllato, cerco di smarcarmi da questa confusione, con Matteo scherziamo un pò  aspettando le prime salite. Passa un tipo in modalità bisonte, e schizza me e il mio vicino, che bofonchia qualcosa, così mi accorgo che è Ale, amico che incontro spesso nelle corse, scambiamo due parole e poi ci perdiamo di vista, ma tanto ci rivedremo. Si prosegue, il Lago di Fimon è sullo sfondo, e finalmente si comincia a salire, voglio togliermi il pensiero. Mi accorgo subito che in salita vado tranquillo come al solito, comunque saliamo saliamo, e i km si accumulano, abbastanza rapidamente arriviamo al primo ristoro, Matteo era andato avanti ma lo ritrovo, ci rifocilliamo velocemente e poi via, incontro alla prima discesa, e qui comincia il divertimento, vado giù veloce, le gambe stanno ancora bene, e il passo è sicuro, il fondo è tecnico, foglie e fango non aiutano e tanti runner vanno prudentemente piano, ma non io, mi sembra di galleggiare e, anche se so che poi pagherò questa sfrontatezza, non posso fermarmi. In discesa trovo Roberto, facciamo dei bei tratti insieme, purtroppo però la discesa finisce, e si arriva al secondo ristoro del 15' km. Altro rifornimento e via, poco dopo c'è il bivio per la Speed dove Roberto mi saluta, e subito si torna a salire, e io torno il normale tapascione di sempre, Matteo scheggia via e so che non lo riprenderò più, comincia ad arrivare il conto della discesa sfrontata di poco fa, e i muscoli delle gambe sono incazzati neri. Cerco di rabbonirli con dei sali minerali, di cui dovrebbero essere ghiotti, e continuo a salire con tranquillità. Altra bella discesa, fatta abbastanza velocemente ma più tranquilla rispetto a prima, arrivo giù e sento Matteo che mi chiama, è 200 metri più avanti, ma non lo riprenderò perché siamo al 20' km, e subito inizia la salita top, 300 metri belli tosti, dove devo cercare di gestire tutto. Avanti, passo dopo passo, mi dico che è lunga ma non infinita, cerco di recuperare forze da ogni muscolo ma i crampi sono in agguato, e quindi anche quando finalmente arrivo in cima e torno a scendere posso solo sognare la discesa ardita di prima. Questa è una discesa lenta lenta, passo il 25' km e cerco di gestire il più possibile, finalmente arrivo giù, un breve tratto di fango a fondo valle, e poi subito su per l'ultima salita che però dovrebbe essere la più semplice. Non è proprio così, i km ormai sono tanti, e la stanchezza si fa sentire, il crampo arriva puntuale, ma saranno i sali minerali assimilati prima o non so cosa, passano in fretta, meglio così. Si torna a scendere, vedo tratti già frequentati alla scorsa Ultrabericus, sono stanco ma so che manca poco, e l'adrenalina fa passare la fatica, quindi velocemente si arriva a Torri, sento lo speaker parlare, ultimo tratto sterrato e finalmente il traguardo. 4 ore e 24, mi sembra, vedremo la classifica finale, sono contento di essere Finisher anche alla prima edizione dell'Ultrabericus Winter Trail, bottiglia di vino al posto della medaglia, scelgo il Malvasia che mi ispira. Bevo un bel bicchierone di Coca-Cola, telefono a mia moglie e poi via verso la palestra per doccia e pasto. Doccia che però è gelata, avrei dovuto capirlo quando ho visto i pinguini ridere al mio passaggio verso lo spogliatoio, pazienza mi do una rinfrescata e mi metto abiti puliti. In spogliatoio trovo Matteo, già cambiato, è arrivato 20 minuti prima di me, era già tutto previsto. Andiamo a mangiare una splendida pasta e fagioli, e qui l'organizzazione recupera punti. È ora di tornare a casa, cerchiamo le auto e tanti saluti, è stata una bella giornata di sport, grazie Matteo per la compagnia, grazie Monti Berici per i bei posti visti, spero ci rivedremo presto.



martedì 29 novembre 2016

Trail del Gevero 06/11/2016 - Cison di Valmarino (TV)

Sono giorni che lo so, oggi la pioggia mi farà compagnia per molte ore.
E il caro Geronazzo ha poco da continuare a urlare che siamo eroi... per il momento mi sento un po' coglione... ma perché non ho scelto anch'io uno sport normale ? magari il biliardo, o le bocce ?
in fondo ormai ho una certa età, nessuno potrebbe criticarmi. E invece mi ostino a fare Trail ! e non semplici giretti estivi, sia mai, pure in autunno inoltrato, quando sai che le possibilità di tempo inclemente si moltiplicano.
Però mi piace troppo, stanotte ho dormito pure bene a casa di mia sorella, che abita non molto lontano da qui, e mi sono risparmiato la levataccia, quindi sono bello riposato, mi sento benone.
Il mio amico Nereo come sempre è felice e pimpante, a lui sembra importare ben poco del meteo previsto.
C'è anche Franco, lui è tranquillo, dice che è l'ultima corsa dell'anno e poi se ne andrà in letargo, ha avuto un anno intenso, tra tanti trail si è fatto pure la DXT e la Dolomiti Skyrun, non so come abbia fatto, è veramente un mito!
Io e Nereo invece abbiamo fatto cose più "tranquille", a Gennaio i 40km dell'Ecomaratona a Monteforte (VR), a Febbraio i 48 km dell'Aim Trail a Malo (VI), a Marzo i 65 km dell'Ultrabericus, ad Aprile i 48 km del Due Rocche Trail a Cornuda (TV), a Giugno i 48 km del Cortina Trail (BL), poi d'estate ci siamo un po' riposati e siamo tornati a fare sul serio in autunno, proprio per arrivare preparati all'appuntamento con il Trail del Gevero.
E quindi ci siamo! alla partenza trovo anche Ivano, Matteo e Piergiorgio, che correranno la 20 km, saluti, pacche sulle spalle, clima di festa, la poca pioggia caduta per qualche minuto non ci ha spaventato più di tanto.

Ok, sono pronto e tranquillo, osservo lo scorcio di Cison dal quale si parte e mi rendo conto che è veramente un bel posto, è il terzo anno consecutivo che sono qui, e ogni volta mi riprometto di tornare in borghese con mia moglie, prima o poi ci riuscirò. Si parte, il gruppone è ancora bello coeso, c'è tanta allegria tra i trail runner, tanti scherzano, ridono, siamo ancora nelle vie del paese e non si fa fatica, dopo neanche 1 km c'è il bivio tra i 2 percorsi, e si comincia a entrare nella natura. Il percorso è ancora veloce, ci sono dei saliscendi ma sostanzialmente non si sale, mi tolgo la giacca impermeabile perché ho caldo, e poi non piove. Nel frattempo perdo Nereo, mi ha detto che vuole andare tranquillo alla sua andatura senza forzare, e pure Franco che però so già che mi riprenderà in salita.
Abbastanza velocemente arrivo a Tovena, e qui comincia a piovere, già da un po' gocciolava ma ora piove sul serio. Mi fermo sotto a un terrazzo e mi rimetto la giacca impermeabile, e via per il rettilineo che ci conduce alla prima vera salita. Finalmente si torna nel bosco, e si comincia a salire, piove sempre di più e comincia pure a fare freddo, ma vedo ancora qualche temerario in canotta, sinceramente non so come facciano. Mi metto tranquillo in modalità diesel, e vedo Franco che mi sorpassa con nonchalance, in salita è proprio veloce. Scambiamo due parole, e poi vola via, io proseguo con  calma fino al primo ristoro, provvidenziale. Mi rifocillo per bene, so che sono a poco più di un terzo dell'impresa, e i km sono ancora molti, quindi con calma riparto, lasciando Franco intento a cambiarsi. Sento freddo alle mani, per fortuna il mio amico Eddy, che mi ha prestato lo zaino Salomon per fare una prova, mi ha fornito anche i guanti, e così me li infilo, facendo una gran bella cosa. Altra salita, mi sento ancora bene, e finalmente discesa ! ho ancora le gambe forti, e quindi volo giù nel fango, divertendomi come un pazzo. Riesco a non cadere mai, anche se veramente non so come, poi finisce il bosco e comincia una strada forestale nuova di zecca, un po' triste a dire il vero, e bella lunga, che ci porta al Passo San Boldo. Siamo circa a metà, la pioggia continua imperterrita, ma ormai non ci faccio più caso, per fortuna la Giacca Montura fa un egregio lavoro di protezione, e riesco ad andare avanti senza troppi fastidi. Ricomincia la salita, ma arriva anche il secondo ristoro in località Campo, the caldo, Coca Cola, cibi vari, provvidenziale! Riparto ed è ancora salita, qui la stanchezza comincia a farsi sentire, e i crampi sono in agguato. Salire diventa faticoso, anche perché il fango non aiuta, però continuo, e la vista di boschi meravigliosi anche con questo tempaccio, mi distrae dalla fatica, facendomi raggiungere anche il Praderarego, dove c'è il ristoro curato dagli alpini. Qui c'è un focolare meraviglioso, e la tentazione di restare li in compagnia è grande, ma l'unica concessione che mi faccio è mezza ombra di Prosecco, e poi riparto.
So che ho davanti i 5 km più difficili della corsa, con la salita al Col de Moi che richiederà l'uso di tutte le forze residue, per fortuna la testa è dura, e quindi vado avanti. Me la ricordo questa salita, anche troppo bene, 2 anni fa l'ho fatta più o meno nelle stesse condizioni meteo, anche se faceva un po' più caldo. La cima del colle sembra non arrivare mai, e quando esco dal bosco per affrontare l'ultimo pezzo di salita arrivo quasi al limite delle mie forze fisiche e mentali. Piove, c'è vento, fa freddo, sono stanco, mi fanno male le gambe e mi stanno venendo i crampi. Inoltre non riesco a vedere la croce in cima, e comincio a innervosirmi... poi finalmente sono sopra ! c'è una tendina rossa con dentro dei volontari che mi fanno quasi pena, eroici nel restare la sopra con quel tempaccio. Comincio a scendere velocemente, perché fa veramente freddo, e qui arrivano i crampi, quelli veri, a tutte e due le cosce. Brutta sensazione, so che passeranno, ma intanto devo stare fermo sotto la pioggia, quelli che mi sorpassano mi chiedono se ho bisogno di aiuto e mi dicono di non restare lì fermo perché rischio di prendere freddo... resto calmo ma non ho scelta, i crampi ancora non mollano la presa fino a che, dopo 5 lunghissimi minuti riesco a ripartire con calma. C'è un'altra salita da fare, l'ultima, al Crodon del Gevero, anche se è relativamente corta nelle mie condizioni la trovo lunghissima, riesco comunque a farla, e finalmente mi avventuro in discesa. Arrivo in breve al bellissimo Bivacco dei Loff, la temperatura si fa più piacevole, e ormai mancano 5 km, è quasi fatta, devo solo stare attento a non cadere nei tratti tecnici che sono ancora tanti, e con le gambe stanche che mi ritrovo ora la cosa non è semplice. Innesto la marcia Economy, e mi avvio felice verso il traguardo, scendendo nel bosco c'è praticamente una trincea di fango, se non avessi le scarpe ben allacciate probabilmente le perderei spesso. Ormai non piove più, esce perfino il sole, e comincio a sentire la voce di Geronazzo che mi aspetta al traguardo. Ora sono sereno, so che a breve arriverò al traguardo, e mi godo il momento dopo tanta fatica. Trotterello felice, e ormai vedo le prime case di Cison, ed ecco che sento una voce familiare, il caro Franco mi ha raggiunto, e con gioia possiamo fare l'ultimo km insieme, arrivando al traguardo in 7 ore 20 spaccate. Ci accolgono festosi, e ci mettono la medaglia al collo, oggi ce la siamo veramente meritata.
Sono felice, è stata veramente tosta ma mi sento bene, vado al ristoro con Franco e cominciamo a scherzare con le volontarie, cercando il prosecco al posto degli integratori, che purtroppo non c'è.
Via verso la doccia, prima di entrare negli spogliatoi andiamo a lavarci via il fango, e finalmente siamo sotto l'acqua calda, dopo tante ore di acqua e vento è una sensazione bellissima. Facciamo presto e usciamo per andare a rifocillarci, così incontriamo Nereo, arrivato anche lui sano e salvo, e anche se ha avuto qualche problema muscolare è soddisfatto. Arriviamo velocemente nella zona del pasto, e qui mangio la più buona pasta e fagioli degli ultimi 10 anni.
La giornata ormai volge al termine, siamo stanchi ma soddisfatti, devo ringraziare gli organizzatori di questo splendido trail, che ci hanno assistito egregiamente anche con il tempo inclemente di oggi, veramente bravi, spero di esserci anche l'anno prossimo, con un tempo migliore in tutti i sensi.